Nell’ambito delle attività agricole, era il periodo in cui si procedeva al rendiconto delle attività di tutta la stagione agricola. In questo mese terminavano i contratti che erano stati stipulati l’anno precedente tra proprietari terrieri e coloni.
Era il periodo in cui si concludevano le vendite dei prodotti e per quei prodotti che non erano stati avviati ai mercati, era prevista, dai tempi antichi, una tassa.
E’ considerato, nell’economia agricola, un momento di bilancio e il rinnovo dei contratti aveva la necessità di essere definito quando la terra consentiva ancora di essere lavorata.
I fittavoli erano quindi costretti, a volte – o per l’insuccesso dell’annata o per migliorare le condizioni di vita – a traslocare e a spostarsi in una zona diversa dove ricominciare il proprio lavoro. Ovviamente, per le popolazioni dedite all’agricolture – e quindi culturalmente stanziali – questa possibilità non aveva un significato positivo: spesso, a causa dei cattivi raccolti dovuti alle negative condizioni meteorologiche – significava per i coloni e i fittavoli, un anno di miseria, in cui perdevano l’alloggio e i pochi beni.
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