Organizzazione Giornata della Memoria
In considerazione del fatto che ormai, in occasione del “Giorno della Memoria” sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, di seguito una scheda per riflettere su quale potrebbe essere il focus di progettazione nella scuola Primaria e ultimo anno dell’Infanzia.
Un approccio progettuale interdisciplinare.
Parlare della Shoah a scuola non è mai facile. Soprattutto se poi ci si rivolge a bambini e ragazzi della Scuola Primaria. Questo percorso di ricerca e riflessione vuole essere una proposta da inserire nel curricolo scolastico in maniera adeguata all’età e alla classe di riferimento.
Il focus della progettazione: la speranza.
La proposta per la Giornata della Memoria di una classe primaria dovrebbe prevedere un approccio graduale non traumatico alla tematica, privilegiando vicende in cui i protagonisti, magari bambini come loro, alla fine si salvino e diventino testimoni di quella tragedia. Testimoni che però riescano a portare il valore positivo della vita e della speranza negli altri.
Contenuti possibili
Nello scegliere i contenuti, proponiamo un approccio che tenga conto anche del contesto locale italiano e alle vicende italiane della seconda guerra mondiale e della Shoah.
Un approccio comunicativo multimediale.
Si propone di ricercare il più possibile l’utilizzo di diverse modalità comunicative tutto ciò è rilevante per favorire un apprendimento consapevole ed efficace dei ragazzi.
Spunti cinematografici
Il viaggio di Fanny.
Basato su una storia vera, il film racconta la vicenda di farmi una ragazzina ebrea di 13 anni che nel 1943 durante l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi viene mandati insieme alle sorelline in una colonia in montagna li conosce altri coetanei e con loro quando i rastrellamenti nazisti si intensifica inaspriscono scappa nel tentativo di raggiungere il confine svizzero per salvarsi Un viaggio emozionante sull’amicizia la libertà raccontata attraverso gli occhi dei bambini che consentirà ai giovani spettatori di comprendere più a fondo il dramma della guerra e della persecuzione razziale .
Il bambino con il pigiama a righe.
Bruno è un tranquillo ragazzo di 8 anni figlio di un ufficiale nazista a cui promozione Porta la famiglia a trasferirsi dalla loro comoda casa di Berlino in un’area desolata in cui questo ragazzino solitario Non ha nulla da fare. Annoiato e spinto da curiosità Bruno decide di esplorare il giardino posteriore e si dirige verso “la Fattoria” che ha visto nelle vicinanze li incontra Shmuel, un ragazzo della sua età che vive al di là del filo spinato incontro di Bruno con ragazzo dal pigiama a strisce lo porta dall’innocenza la consapevolezza di ciò che lo circonda.
Storia di una ladra di libri.
Storia di una ladra di libri è ambientato nella Germania della Seconda Guerra Mondiale la protagonista si chiama Liesel una vivace coraggiosa ragazzina affidata ad una famiglia.
Hazel fa fatica ambientarsi in questa famiglia colpita anche dalla morte tragica del fratellino. Con grande determinazione però è decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel papà adottivo. Così nel corso di notti insonni per papà adottivo lei Insegna a leggere il suo primo libro. L’amore per la lettura inglese per forza anche la grande amicizia con un bambino ebreo di nome Max costretto a nascondersi in uno scantinato. La passione per la lettura la porterà la loro amicizia nonostante il momento tragico.
La chiave di Sara.
Ambientato nella Parigi dei giorni nostri. Julia Jarmond, giornalista americana, inizia un’inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo d’inverno di Parigi, un episodio della Shoah francese non molto conosciuto, ovvero un violento rastrellamento durante l’occupazione nazista di Parigi nel 1942. Con la complicità della polizia francese, vennero arrestati migliaia di ebrei parigini, imprigionati in condizioni disumane e poi trasferiti nel campo di concentramento ad Auschwitz. La giornalista incontra Sarah Starzynski, allora bambina, vittima con la sua famiglia dei rastrellamenti. La giornalista ricostruisce i fatti avvenuti a Sarah a partire dal rastrellamento: da quando la bambina nasconde e chiude a chiave, in un armadio a muro il fratellino, facendogli promettere di non uscire da lì fino al suo ritorno, per salvargli la vita; quindi la cattura, la prigionia, i disperati tentativi di fuga dal campo di concentramento per tornare a Parigi dal fratellino che era riuscito a salvarsi perché chiuso a chiave in un ‘armadio a muro dalla sorella.
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